Introduzione

Democrazia e post-verità

La democrazia a suffragio universale e le istituzioni scientifiche di ricerca sono acquisizioni relativamente recenti nella storia umana. Esse rappresentano due grandi conquiste dell’uomo, ma sono al tempo stesso portatrici di elementi potenzialmente in contrasto fra loro. La democrazia è basata sull’ideale dell’autonomia di pensiero che trova la sua massima espressione politica nell’esercizio totalmente autonomo del diritto al voto. Tuttavia, certe tematiche sulle quali i cittadini sono chiamati a esprimersi tramite il voto hanno a che fare con questioni complesse che sono appannaggio degli esperti1ESPERTO – Relativamente a un certo ambito di indagine X, un esperto è colui che soddisfa i seguenti criteri: (i) possiede un alto numero di informazioni accurate su X; (ii) è in possesso di metodi di acquisizione, sistematizzazione e rielaborazione dell’informazione che ne garantiscono l’accuratezza; (iii) la sua funzione di esperto su X è riconosciuta dalla comunità d’indagine. Occorre tenere distinta la questione di che cosa renda una persona “un esperto” dalla questione di come individuare chi sono gli esperti. La prima questione è coperta da questa breve definizione, mentre la seconda questione è molto più complessa perché richiede l’elaborazione di criteri utili a identificare una persona come un esperto. e, quindi, fuori dalla portata dei più. Come conciliare l’ideale democratico di totale autonomia nell’esprimere il proprio voto su questioni centrali per la società con l’idea che, per affrontare tali questioni, sia necessaria la competenza degli esperti? L’idea di fornire un’istruzione a tutti i cittadini attraverso la scuola pubblica e quella di offrire una buona divulgazione del sapere scientifico, inteso qui in senso ampio, sono sicuramente strategie efficaci per ridurre lo scarto tra le conoscenze del cittadino e quelle degli esperti. Tuttavia, certe questioni che richiedono una conoscenza esperta particolarmente complessa, raramente sono alla portata della maggioranza dei cittadini. Di fronte a questa incolmabile distanza tra conoscenza esperta e cultura generale, cosa fare? Abdicare in parte all’autonomia di pensiero e affidarsi agli esperti o rivendicare il diritto di decidere anche in contrasto con il parere degli esperti? Per trovare una risposta crediamo sia necessario capire come si strutturi l’indagine conoscitiva nella società (per un approfondimento sui rapporti tra informazione scientifica e democrazia si veda Dorato 20202Dorato, M. (2020) Disinformazione scientifica e democrazia. La competenza dell’esperto e l’autonomia del cittadino, Milano: Raffaello Cortina Editore.).

Fenomeni recentemente portati alla luce nel dibattito politico come la polarizzazione delle opinioni e il comportamento arrogante, e talvolta violento, nei dibattiti sui social media costituiscono a nostro avviso elementi preoccupanti per l’idea che, in una società giusta, la libera espressione delle proprie opinioni e la conoscenza scientifica debbano sempre avere pari peso, in ogni contesto di discussione. Chi propende a dare più valore alla libertà di pensiero rispetto all’esigenza di mantenere standard conoscitivi alti nel dibattito pubblico probabilmente non condivide, almeno in parte, queste preoccupazioni. Le tendenze populiste (di destra e sinistra) sempre più maggioritarie in Europa e in altri paesi sono, a nostro avviso, una naturale conseguenza di questa (mancata) sensibilità. Chi invece pensa che la conoscenza esperta debba sempre prevalere sulla libertà di pensiero, evoca scenari politici affini alla repubblica platonica dei re filosofi che in pochi, persino tra i filosofi, si sentono di avallare. Per ambire a un equilibrio tra democrazia e conoscenza è necessario capire le diverse forme in cui l’impresa conoscitiva può strutturarsi nelle dinamiche sociali. Il nostro lavoro vuole raggiungere questo obiettivo affrontando la questione della post-verità.

Il termine “post-verità” è stato introdotto nel dibattito politico recente per indicare una serie di fenomeni emersi in relazione alla tensione tra democrazia e conoscenza. Vogliamo quindi studiare, da un punto di vista filosofico, alcuni aspetti di questa tensione perché crediamo che la filosofia possa fornire strumenti concettuali utili per capire gli elementi centrali del problema.

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