2.7. Stele di Nakhtmin

A questo proposito, si deve ricordare la peculiarità della stele di Nakhtmin (Bissing 1929; Sandman 1938, pp. 144-145; Murnane 1995, pp. 54-55), nella quale ricorrono la prima versione del nome didascalico di Aten e i nomi di «Akhenaten» e della regina Nefertiti assieme a un’adorazione per il dio Ra equiparato ad Atum1Vedi Glossario – ATUM: Dio primordiale e solare, ritenuto il creatore del mondo per eccellenza. Raffigurato sempre sotto forma umana, era a capo dell’Enneade di Heliopoli; fu poi venerato come manifestazione del sole al tramonto.; nel testo inoltre non mancano riferimenti mitologici, come al luogo chiamato il «mare dei coltelli», o alla madre del dio sole, o alla barca della sera e persino all’annientamento del suo nemico.

Nella parte superiore della stele vi sono fra l’altro due immagini di Anubi, il cui nome è accompagnato da alcuni epiteti. Al di sotto, si trova un’immagine di Nakhtmin, la cui testa è scolpita a tutto tondo, mentre tiene davanti a sé una piccola stele, accompagnata dalla seguente iscrizione:

Adorazione di Ra, da quando sorge sino a che non avviene che egli tramonti dalla vita, da parte dello scriba Nakhtmin, giusto di voce. Egli dice: ‘Salute a te, Ra, signore di Maat, Atum che è nel suo tramontare. Tu sorgi bello e risplendi sulla schiena di tua madre,2La dea del cielo Nut. e sei apparso nell’orizzonte orientale. Possa ella salutare il tuo bel volto e soddisfare la tua Maestà nel momento in cui attraversi il cielo e il tuo cuore è in gioia. Il lago dei coltelli è in pace e Ra avrà una brezza in azione [per] la barca della sera, che distrugge i suoi nemici’.

A sinistra:

Adorazione del re, che vive di Maat, signore delle Due Terre [Neferkheperura] Uaenra, figlio di Ra [Akhenaten], uscito dalle sue membra per essere il signore del circuito del Disco [= aten]: ‘Salute a te, gioioso sovrano, che ha soggiogato tutti i paesi, da parte della scriba Nakhtmin, giusto di voce’.

A destra:

Adorazione di ‘ankh-Ra-Horakhty che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, dotato di vita per sempre, in eterno. Egli dona l’eternità e la perennità in tutti i giubilei a suo figlio Uaenra: ‘Salute a te, O potente re, signore di tutti i paesi stranieri’, da parte [dello scriba] Nakhtmin, giusto di voce.

Ai lati della stele, Nakhtmin e sua moglie sono in ginocchio in adorazione:

Porgere preghiere a Ra-Horakhty e baciare il suolo per Aten vivente, da parte dello scriba Nakhtmin, giusto di voce, e sua sorella, sua amata, la signora della casa Tuy.

Adorazione di Ra quando sorge dall’orizzonte orientale del cielo, da parte dello scriba Nakhtmin, giusto di voce, e sua sorella, sua amata, la signora della casa Tuy.