4.1. Testi dalla tomba di Pentju (TA 5)

Nel lato sud dell’ingresso della tomba, Pentju è raffigurato con le braccia alzate in adorazione (Davies 1903-08, vol. 4, p. 29, tav. III; Sandman 1938, pp. 33-34; Murnane 1995, p. 181). L’inno qui presente si trova anche nella tomba di Huya (TA 1),1Davies 1903-08, vol. 3, pp. 17-18, tav. II; Sandman 1938, pp. 33-34; Murnane 1995, p. 131. dove Aten è però invocato con la seconda variante del suo nome:

Adorazione di ‘ankh-Ra-Horakhty, che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, [dotato di vita, per sempre], in eterno: ‘Salute a te, [che sorgi] nel cielo e risplendi all’alba dall’orizzonte del cielo. Benvenuto in pace, signore della pace! La terra intera è adunata al tuo apparire, le loro braccia sono [in] adorazione al tuo sorgere e baciano il suolo. Tu risplendi per loro e loro gridano sino all’altezza del cielo e ricevono gioia ed esultazioni. Essi gioiscono [quando] vedono la tua Maestà. Tu doni i tuoi raggi a tutti coloro che si posizionano all’esterno, quando ti unisci al cielo [dopo che] hai fatto un buon viaggio.2Una frase simile si trova anche nelle stele di confine per descrivere il percorso del re nella città. La frase conferma come Aten, invocato attraverso l’appellativo la «tua Maestà», sia concepito come regale. Concedimi di essere in eterno nel luogo dei favoriti nella mia dimora della giustizia di voce [= tomba] [e che] il mio ba possa uscire per vedere i tuoi raggi e ricevere il nutrimento [proveniente] dalle sue offerte. Che si possa essere invocato per nome e giungere al suono della voce!Il passo fa riferimento al desiderio del defunto di essere ricordato dalle generazioni successive. Possa io ricevere parte delle cose uscite alla presenza [del dio ?] e mangiare i pani-shen, la pagnotte-bit, i pani dell’offerta, brocche, carne arrostita, cibo caldo e acqua fresca, vino, latte e ogni cosa proveniente dalla casa dell’Aten in Akhetaten’.
Lo scriba regale, ciambellano, primo servitore di Aten nella casa di Aten in Akhetaten, il capo medico Pentju, giusto di voce. Egli dice (sic).
3La versione di Huy, dopo l’elenco delle offerte, ha: «per il ka del favorito del signore delle Due Terre, il sovrintendente degli alloggi privati, tesoriere, sovrintendente alla casa della grande sposa regale Tye, Huy, giusto di voce».

Nel lato sud dell’ingresso (Davies 1903-08, vol. 4, pp. 29-30, tav. IV; Sandman 1938, pp. 48-49; Murnane 1995, p. 181) si trova un’altra immagine di Pentju con le braccia alzate in adorazione:

Lo scriba [regale, subordinato] del re, primo servitore di Aten nella casa dell’Aten in Akhetaten, ciambellano e capo medico Pentju, giusto di voce. Egli dice: ‘Rivolgere preghiere a ‘ankh-Ra-Horakhty, che gioisce all’orizzonte nel suo nome di luce che è in Aten’, dotato di vita per sempre, in eterno, che giunge [ogni] giorno, [per sempre]. Adorazione per te, O Ra, signore dell’orizzonte! [Quando] attraversi il cielo, ogni volto è a te rivolto, senza interruzione, di notte come di giorno, che sorgi dall’orizzonte orientale e tramonti all’orizzonte occidentale. [Quando] tramonti dalla vita e dalla gioia, tutti i cuori sono soddisfatti ed appagati. [Quando] tramonti e ti unisci al cielo, un occhio non vede l’altro. Tutti i serpenti che strisciano riposano, ma sono illuminati allorquando il tuo splendore si manifesta. Essi [= tutte le creature] si alzano per vedere la tua bellezza; quando appari, essi vedono e quando doni loro i tuoi raggi, diventano consapevoli di loro stessi. Possa tu far sì che io riposi nella mia sede dell’eternità, che io mi unisca alla caverna della perennità, che io esca e entri dalla mia tomba, senza che il mio ba sia trattenuto da ciò che egli ama, che io cammini, come il mio cuore desidera, nei boschetti che io ho creato sulla terra e beva acqua sulla riva del mio stagno, ogni giorno e senza interruzione’.


4. Appendice di iscrizioni